"voglio andare a correre"
"no! non si può"
"voglio andare in bici"
"no! non si può"
"voglio andare a nuotare"
"no! non si può"
"allora che cosa posso fare?"
"vai dentro di te! e preparati bene per partire con il piede giusto"
Questa situazione, surreale, di quarantena, di "arresti domiciliari", di "prigionia" nelle proprie case, in realtà non ha solo un accezione negativa. Dà la possibilità di fare cose che non avevamo il tempo di fare, ci costringe a stare con noi stessi, a guardarci dentro, ad abbandonare abitudini e stress che neanche ci rendevamo conto di avere, che creano una strana dipendenza alla frenesia.
Abituati a ritmi frenetici, alla routine, all'alternarsi delle giornate che scorrono via veloci, siamo stati catapultati in una situazione totalmente opposta. Dobbiamo stare fermi, calmi, aspettare non si sa quanto, essere fiduciosi, sperare in una soluzione che arriverà ma chissà quando. Costretto ad un ascolto forzato di me stesso, prima durante e dopo i workout (rigorosamente in casa), ho cercato e trovato un potente alleato nella naturopatia. Ma perchè uno sportivo dovrebbe rivolgersi al naturopata?
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